Fin dall’inizio della mia carriera ormai quasi ventennale, mi occupo di consulenza e psicoterapia individuale e di coppia, trattando problematiche individuali, relazionali, esistenziali, legate ad un’immagine di sé negativa o distorta (scarsa autostima).
Mi occupo inoltre dei differenti disturbi d’ansia, di quelli dell’umore, in modo particolare depressione e depressione post-partum, dei disturbi psicosomatici e delle difficoltà sessuali (individuali e/o di coppia).
Il mio obiettivo terapeutico è aiutare i miei pazienti a ritrovare il proprio equilibrio e benessere: l’approccio psicoterapeutico integrato permette un percorso personalizzato sulla base del bisogno individuale.
Non mi piacciono le diagnosi, che considero etichette riduttive: di fronte a me ho una persona, un individuo unico ed irripetibile, che soffre in un modo altrettanto unico ed irripetibile, e pertanto merita un ascolto e una proposta di percorso che siano “cuciti su misura“ per lui, per lei, per loro.
Il percorso solitamente si struttura in una prima fase di colloqui psicologici, che servono al paziente per raccontarsi e spiegare il motivo che lo ha portato in psicoterapia, spesso anche per esternare per la prima volta vissuti, esperienze, pensieri, emozioni difficili da condividere. A me, invece, i primi colloqui servono per iniziare a conoscere la persona che ho di fronte, comprendere quale sia il suo disagio e restituire fin dal primo colloquio la possibilità di una visione differente ed ampliata della narrazione che mi viene fatta. È una fase iniziale importante, già terapeutica, ed essenziale alla strutturazione della relazione terapeutica, strumento principe di ogni psicoterapia.
Caratteristiche della relazione terapeutica sono: la fiducia, l’assenza di giudizio, la disponibilità a collaborare per raggiungere obiettivi condivisi, il rispetto degli impegni presi reciprocamente, l’empatia. Se nei primi incontri si riesce a stabilire una relazione con queste caratteristiche, si costruirà anche l’alleanza terapeutica, che a sua volta consente il prosieguo della terapia, e che nei momenti più difficili e/o di stallo alimenta comunque la motivazione e la fiducia.
Attraverso una buona relazione terapeutica si possono riparare ferite legate al fallimento di relazioni personali importanti. Il colloquio terapeutico è dunque, anche nelle fasi successive della terapia, il centro intorno al quale si articolano e si alternano tecniche e strategie finalizzate al raggiungimento di risultati specifici. Personalmente, utilizzo molto le tecniche di rilassamento, l’ipnosi, l’EMDR.
Le tecniche di rilassamento sono molto utili per il trattamento dell’ansia e delle diverse problematiche ad essa collegate, in quanto ristabiliscono l’equilibrio psicosomatico fisiologico.
Partendo dal presupposto che corpo e mente siano una cosa sola, le tecniche di rilassamento si basano sul principio che la tensione mentale possa essere allentata e alleviata lavorando sul suo analogo corporeo: il rilassamento delle tensioni fisiche e muscolari porta all’allentarsi della tensione psichica ed emotiva. Ovviamente è una pratica che richiede “allenamento” (“training”, come training autogeno, una delle tecniche di rilassamento più note).
I risultati si vedranno dopo qualche sessione, e possono essere mantenuti con un lavoro individuale e autonomo, che, grazie all’acquisizione e allo sviluppo di nuove competenze, ha come effetto secondario un’ulteriore riduzione dei sintomi dell’ansia.
L’EMDR è una tecnica utilizzata per il trattamento del trauma e degli eventi di vita negativi: i ricordi traumatici che ne conseguono causano, nella maggior parte dei casi, blocchi emotivi persistenti e di difficile soluzione. Questi blocchi possono tradursi in un circolo vizioso di atteggiamenti e comportamenti ripetuti, che rendono difficile l’evoluzione e l’emancipazione che la persona desidera. L’EMDR, tramite la sua particolare tecnica (stimolazione bilaterale), permette l’integrazione e l’elaborazione di questi ricordi ed il superamento degli schemi relazionali disfunzionali. I risultati ottenuti, ed il loro mantenimento, dipendono dall’azione che l’EMDR ha a livello neurologico, come è stato ampiamente dimostrato da studi specifici.